Alyssa Ashley parla di Degas

Ti ho parlato spesso del mio rapporto con l’arte quindi sono certa che saprai che questa rappresenta una delle principali fonti di ispirazione per i miei profumi.

Alcune volte può bastare un dettaglio, un colore, una luce o addirittura un concetto di un’opera per risvegliare in me una passione atavica ed una suggestione.

Questo succede quasi sempre, con naturalezza infatti riesco a riconoscere nelle note di alcune delle mie composizioni (persino le più storiche) i caratteri di uno stile, di un movimento, di un’artista.

Sarò sincera: alcune volte una fragranza suscita in me più ispirazioni o viceversa un’opera richiama alla mia mente composizioni o note diverse, persino opposte. Questo succede perchè i profumi hanno innumerevoli sfaccettature e lo stesso vale per l’arte con le svariate interpretazioni, ma anche (sarà un caso?) per la nostra personalità.

Chi di noi può dire di avere una personalità definita da un unico aspetto? Saremmo sognatori ma certamente nasconderemmo un lato razionale, che magari fa capolino in frangenti precisi.

E chi può affermare con certezza che una determinata opera d’arte esprima esclusivamente quel o quei concetti senza nascondere un’interpretazione più personale?

Con la fragranza White Musk by Alyssa Ashley è successo proprio così: un profumo che molti potrebbero definire classico, qualcuno addirittura semplice, ma che svela un lato deciso e dinamico.

Il White Musk ed il Tutù: la (non troppo) strana coppia

Sveliamo subito gli altarini: il tutù a cui faccio riferimento è quello delle ballerine dipinte da Edgar Degas, ma sono certa che non fosse necessaria questa precisazione dato che si potrebbe affermare che in tutto il mondo, sebbene sia passato più di un secolo, il simbolo della ballerina classica è ancora appannaggio del pittore.

Ma perchè le ballerine di Degas ed il White Musk? Sarebbe troppo banale affermare che la delicatezza di questo profumo ricorda l’eleganza e la leggiadria delle ballerine classiche, nonostante sia sicuramente un primo e semplicistico richiamo.

In realtà sia l'uno che le altre nascondono sotto la loro scorza un'altra faccia della medaglia, un’altra anima.

Questa dicotomia, sia del profumo che del pittore, mi hanno sempre attratta perchè mi spingevano ad andare oltre, oltre la comune considerazione delle cose (cosa che andrebbe fatta in tutti gli ambiti) per cercare di cogliere sfumature più sottili e, perchè no, ogni tanto poter cambiare punto di vista.

Edgar Degas: l’impressionista non impressionista

Se chiedete praticamente a chiunque il movimento artistico in cui operava Degas quasi certamente vi verrà risposto “impressionismo”. Questo perché il suo nome compare, insieme agli altri, all'interno dei nostri libri di storia dell’arte, sempre sotto la voce “pittura d’impressione”.

Ma non è così semplice. È stato definito in molti modi: il primo degli impressionisti, il meno impressionista tra gli impressionisti, il più realista tra gli impressionisti. Come anticipavo, è necessario andare oltre quello che comunemente viene ritenuto, considerando Degas tutto questo e molto altro.

Le sue famosissime ballerine sono la trasposizione su tela della diversità d’interpretazione che allo stesso pittore si lega.

Guardate uno dei tanti quadri che le ritraggono:

La grazia e l’eleganza che caratterizzano questa dura disciplina e le sue adepte sembra, nelle tele di Degas, tramutata in fervida spontaneità e, se vogliamo, perfino in goffaggine.

Non era infatti la dolcezza delle movenze della danza classica ad aver colpito Degas, ma piuttosto questa gli aveva offerto un pretesto per i suoi studi sul movimento.

La formazione classica del pittore, i suoi studi italiani, l’avevano avvicinato da subito alla pittura storica ed alla pittura del vero (nonostante non si avvicinò effettivamente alla corrente del verismo pittorico).

Anche per questo motivo con Degas le ballerine non sono sinonimo di eleganza, dolcezza, compostezza, leggiadria, non sono avvolte da un’aura dorata e quasi divinizzante come ancora oggi accade ma i dettagli marginali ritratti con accuratezza dal pittore, le situazioni in cui le ballerine vengono inserite ci rivelano tutt’altro.

Il pittore riusciva quindi a portare l’osservatore sul piano atletico della danza, legato alla preparazione, al riscaldamento (erano infatti i momenti precedenti o successivi ad essere ritratti da Degas) al movimento deciso e ripetuto. Ma anche una nuova, reale, bellezza.

Il White Musk: dietro l’idea del “profumo di pulito”

Ti ho raccontato come le giovani donne-ballerine di Degas non vengano mostrate come fragili creature ma rivelino un’anima forte, decisa, volta al sacrificio per raggiungere i propri sogni.

Lo stesso vale per il mio White Musk. Molti ricollegano erroneamente questo profumo a quello di quercia, a quello di Muschio Bianco (te ne parlo meglio in questo articolo) questo articolo) ed in generale al profumo di pulito.

Questa fragranza discende direttamente dal MUSK originale, apparentemente è più leggero, più fresco e più floreale. La sua piramide olfattiva infatti contiene una danza di fiori bianchi quali Bergamotto e Gelsomino la cui leggerezza ricorda il tutù di una ballerina, proprio per questo ho scelto di utilizzarlo come immagine di riferimento della nuova versione Eau de parfum del White Musk.

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