La Mimosa

Da pochi giorni è trascorso l’8 marzo, la giornata internazionale della donna, chiamata più comunemente “Festa della donna”.

In accordo con il team Alyssa Ashley ho deciso di pubblicare questo articolo nel corso del mese, senza rispettare una data precisa.

Un segnale per ribadire il concetto che è sempre il momento giusto per ricordare le conquiste, sociali, economiche e politiche, raggiunte dalle donne.

Onorarle con un fiore, con un gesto gentile e profumato, oppure, semplicemente rispettandole, deve essere la regola, tutto l’anno.

Non è l’8 marzo senza un meraviglioso albero, l’acacia, con la sua infiorescenza a forma di piccole sfere dal colore giallo vitaminico, amata e disdegnata allo stesso tempo.

Povera mimosa, come si può odiare un fiore?

I profumi si accosteranno tardivamente a questa nota, poiché, con la distillazione, o attraverso l’idrodistillazione, tra i primi metodi di estrazione conosciuti, non si otteneva nulla di buono.

Solo nel XX secolo, con la comparsa dei solventi volatili, potremo iniziare ad utilizzare delle assolute.

Jean Claude Ellena ha definito la mimosa: “ il sole d’inverno”.

Le specie di acacia più comunemente utilizzate sono : la Decurrens e la Dealbata ,che donano alla profumeria delle materie con profili olfattivi sorprendentemente diversi.

Intensi toni dolci con sfaccettature legnose provengono dall’ aroma dell’ assoluta di mimosa della specie Decurrens.

Ha un profilo olfattivo marcatamente speziato e ricco di nuance mielate. Sullo sfondo un piacevole rimando al sempre elegante fiore di violetta, a sentori vegetali e verdi.

Per ricavare la concreta non si utilizzano soltanto i fiori, ma anche:

- le foglie, dalle forme romantiche, ricordano le piume di un pavone;

- i rametti, sottili e venosi.

La materia prima prodotta, dopo l’estrazione a solvente, si trasforma in assoluta e assume un colore giallo dalla consistenza semisolida.

In laboratorio è abbastanza complicato renderla fluida, dei macchinari, che possiamo definire delle stufe, permettono la fluidificazione del composto.

E’ spesso usata all’interno di basi fiorite, oppure ambrate, anche in preparati per colonie.

Attraverso il suo arcobaleno di sfumature permette di ravvivare gli aspetti più noioso di alcuni sintetici e di stimolare le materie naturale nelle loro sfaccettature più monotone.

E’ nettamente più fiorita e “grassa” l’aroma dell’assoluta di mimosa ricavata dall’acacia della specie Dealbata , mantiene però gli aspetti legnosi e dolcemente mielati.

La materia, anche in questo caso, assume un colore giallo, si trova in uno stato solido e ricorda del caramello pietrificato.

In commercio si possono acquistare dei prodotti diluiti, dal 20% al 30% di alcool, sono più fluidi e facilmente impiegati in formula.

Robertet, prestigiosa casa essenziera, famosa per i suoi preziosissimi naturali, produce, tra le varie eccellenze, una materia prima esclusiva, attraverso la Olessence.

Un metodo di estrazione che definirei “soft”, sfrutta le basse temperature per non rovinare i fiori e utilizza un solvente naturale, il Nerolidolo.

Si tratta di un sesquiterpene presente in natura e si trova in molte specie vegetali.

Il risultato sarà un composto incolore dalla consistenza acquosa, che si ottiene non solo dai fiori, ma anche dalle foglie della pianta.

La Olessence dona una materia prima che si avvicina moltissimo al profumo del fiore, senza nessun tipo di contaminazione.

Infatti l’aroma è fresco e delicato, con un potente sottotono anisato, le stesse impressioni olfattive che possiamo avvertire quando poggiamo il naso sui simpatici e pelosi pallini gialli.

Un componente utilissimo, perché dona vivacità ai bouquet floreali, ottimo per la creazione della note di mela e nella composizioni dei gourmand, inutile dire che si tratta di un elemento abbastanza costoso.

I così detti replacers, ne esistono diversi, dal prezzo decisamente più economico, sono dei sostituti del profumo naturale.

Raro trovare una nota predominante di mimosa in profumeria, o addirittura un soliflore.

Ricordo però Amarige, storico profumo di Givenchy e Mimosa pour moi dell’Artisan Parfumeur, che preferivo annusare attraverso il vecchio flacone.

Tra i profumi di recenti uscita va sicuramente menzionata la Mimosa Tanneron di Perris Monte Carlo.

Un brand che da tempo ha contribuito alla creazione di una sorta di database olfattivo della materia prima, un riferimento per tutti, grazie ai suoi solinote.

Profumi incentrati sull’eccellenza tra le note della profumeria, ottenute dalle più svariate metodologie di estrazione.

Facciamo chiarezza:

- ll fiore di mimosa sboccia dalla pianta dell’acacia Dealbata o Decurrens;

- la pianta mimosa (mimosa pudica) produce dei fiori rosa/viola ed è una specie diversa.

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