Il Patchouli

Il patchouli, insieme al vetiver, sono i protagonisti assoluti tra le note legnose in profumeria. Dal primo si utilizzano le foglie e dal secondo le radici.

Il Pogostemon Cablin, nome scientifico del Patchouli, è una pianta perenne che cresce spontanea in molte zone e l' Indonesia, con l’isola di Sulawesi, è una tra le aree più interessate. Senza dimenticare l’India e la Malesia.

Lo storytelling del noto profumo Borneo 1834 ci ricorda che in occidente il patchouli è arrivato nei primi decenni del 1800. I coloni britannici, in occasione dei loro viaggi, utilizzavano parti del vegetale, tra sete e tessuti, come termicida.

La materia cambia in base alle zone, al clima, al tipo di terreno e ovviamente dal tipo di estrazione.

Uno dei problemi legati alla produzione del patchouli è la presenza massiccia di intermediari, tra la coltivazione ed il processo di estrazione della materia prima.

Per questo motivo, le multinazionali, come IFF, cercano di controllare e tutelare, con l'aiuto di associazioni locali, il territorio ed i lavoratori, dagli agricoltori ai distillatori, nessuno escluso.

E’ certificato “For Life” il patchouli prodotto dal LMR (Laboratoire Monique Rémy ora di proprietà IFF).

Oltre ad un controllo dei territori, c’è la tutela del prodotto ed il rispetto dei tempi naturali di una pianta, necessari per rigenerarsi.

Personale qualificato insegna il lavoro agli abitanti e mostra come agire sul terreno per ottenere una coltivazione migliore, senza pesticidi.

Il risultato ci offre un prodotto meraviglioso, sicuramente non economico, comunque ad un prezzo inferiore rispetto alla presenza di inutili intermediari con ben altri interessi.

L’estrazione dell’olio essenziale è ottenuta tramite distillazione in corrente di vapore delle foglie essiccate. Il profilo olfattivo è complesso e raffinato. L’aroma è un costante equilibrio di freschezza, mentre le note di cacao fanno capolino con il passare del tempo, quando l’intensità si smorza.

Altri metodi di estrazione classici, o moderni, sono:

- CO2, attraverso liquido supercritico

- molecolare, con un materiale dapprima estratto in corrente di vapore

- con solvente, dalla quale lavorazione si ottiene l’assoluta, pregiatissima

Il Patchoulolo (da una distillazione molecolare risulta quasi il 65% dell’estrazione), conferisce alla materia il caratteristico profumo. Altri componenti, presenti in varie quantità, sono: Aldeidi, Patchoulene, Pogostolo, Bulnesolo.

A seconda della % di Patchoulolo, la materia modifica il suo profilo olfattivo, acquista cioè, o perde, dei lati caratterizzanti.

Ad esempio, possono essere completamente assenti tutti quei sentori canforati, fungini e terrosi, a favore delle sfaccettature floreali e fruttate.

E’ una materia prima che contiene terpeni, ed eliminare quelli "cattivi" è considerata un’ operazione di frazionamento.

Non è il caso del patchouli, perché non tutti i terpeni si eliminano, ma è possibile farlo quando il “naso” ha bisogno di una materia più rotonda e meno balsamica.

Si definisce Cœur de Patchouli il composto ottenuta dal frazionamento molecolare e diafana sarà la sua bellezza. Nelle note di testa si avverte un’allure cipriata, elegantissima.

Mentre l’ Akigalawood® (captive di Givaudan) è una nota frazionata dall'olio. E’ prodotto da una reazione enzimatica che agisce su una parte del concentrato. Il risultato mette in risalto il Rotundone (nuance speziata e pepata), uno dei componenti minori. Il Rotundone è presente anche nel legno di oud,

Anche tramite la sintesi si ottengono materiali decisamente interessanti.

Il Clearwood di Firmenich, per esempio, con un aroma molto pieno e complesso. E’ caldo dall’inizio alla fine, opulento, fruttato, cremoso e legnoso allo stesso tempo.

Alyssa Ashley ha esplorato il fantastico mondo del patchouli attraverso il mitico Essence de Patchouli con la sua impareggiabile profondità, volume e ricchezza dell’aroma. Note balsamiche, orientali ed il suo carattere leggermente talcato e legnoso non nasconde perfino un sottotono erbaceo, ed un profumo di iris bagnato dalla rugiada.

Diverte e colpisce utilizzare il patchouli in profumeria, perché l’impressione di scoprire nuovi aspetti, ogni volta, è reale.

Sarà anche per questo motivo che sentiremo presto nuove interpretazioni di tale pianta da parte di Alyssa Ashley?

Non posso anticipare troppo, fremo dalla voglia di leggere le vostre impressioni.

Sentiremo note ricche di caldo patchouli, corposissimo, con una quantità di preziosi legni e qualità dolci ed orientali di sfumature speziate e muschiate.

Saranno profumi con progressioni aromatiche impeccabili, sempre equilibrate ed armoniose.

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